Confronto culturale con Kimura sensei

Quarto parte

Anno 1994

L’esperienza dell’apprendistato giapponese con Kimura sensei

Una delle migliori lettere del maestro, datata agosto 1994, è uno spaccato importante di come tutto per l’arte bonsai sia ispirato alla bellezza della Natura Maestra, motore di tutto.

Il testo dice:

“ Caro Massimo, trovo eccellente l’idea che hai del bonsai. Tu che sei ovviamente dotato di una spiccata capacità di osservazione, in un paese come l’Italia, la miniera delle belle arti -dell’Arte- e di bellezze naturali, avrai tanto da assorbire e apprendere, e questo si capisce anche nel vedere il tuo lavoro.

In ogni lavoro viene espresso tutto dalla sensibilità, dalla conoscenza e dall’anima di chi lo crea.

Inoltre, nel tuo lavoro si vede un grande affetto con il quale curi tutti i giorni i bonsai.

Il maestro di bonsai, per me, sarebbe la Natura stessa.”

Poi prosegue con altri aspetti, saluti e auguri

Nelle semplici e grandi parole del maestro, che amo pensare rivolte agli italiani in genere, possiamo vedere una delle colonne portanti della estetica giapponese: il canone della bellezza deriva dalla natura e non dall’artificio dell’idea.

Ma nella lettera Kimura sensei va oltre, la natura diventa anche maestra d’arte attraverso un maestro vero!

Ma nella lettera Kimura sensei va oltre, la natura diventa anche maestra d’arte attraverso un maestro vero!

Scorci del Giardino di Masahiko Kimura

Le conversazioni con il maestro, tanto informali a tavola, come di studio, sono momenti fondamentali quando il rapporto diventa un confronto culturale.

Massimo Bandera